I principi fondamentali per una gestione efficace delle ulcere venose degli arti inferiori

Come condurre una valutazione olistica dell'ulcera dell'arto inferiore

Unodei cinque principi fondamentali per la gestione delle ulcere degli arti inferiori è condurre una valutazione olistica del paziente.

 

Quando si valuta un paziente in modo olistico, si guarda all'ampia gamma di fattori che partecipano alla sua attuale condizione: dalla sua anamnesi e qualsiasi possibile causa responsabile della lesione, fino al suo stile e la sua qualità di vita.1

 

Per tutti i pazienti con ulcera dell'arto inferiore, bisognerebbe seguire questi tre passi:1,2

  1. condurre una valutazione vascolare
  2. condurre una valutazione olistica della lesione
  3. valutare la cute perilesionale 

 

Vediamo più nel dettaglio ogni singolo passo:

Condurre una valutazione vascolare

Loscopo di condurre una valutazione vascolare è quello di scoprire l'eziologia dell'ulcera: cosa la sta causando e quanto è grave la patologia. Nella maggior parte dei casi, eseguire un esame clinico e calcolare l'indice di pressione brachiale della caviglia (ABPI) dovrebbe fornire le informazioni necessarie per la diagnosi.3

Valutazione dell'indice di pressione brachiale della caviglia: L'ABPI viene condotto con un'ecografia Doppler ed è necessario per la diagnosi di insufficienza arteriosa periferica. L'ABPI viene eseguito come parte del processo di valutazione prima della terapia compressiva.

Quando si esamina l'arto inferiorebisogna controllare:3

  • Palpazione del polso
  • Segni di ipertensione venosa
  • Vene varicose, pigmentazione emosiderina, eczema varicosoatrofia bianca e lipodermatosclerosi
  • Spazio di movimento dell'anca, del ginocchio e della caviglia
  • Perdita della sensazione di protezione

Condurre una valutazione olistica della lesione

Il modo migliore per condurre una valutazione olistica della lesione è adottare un approccio strutturato. Uno strumento che può aiutarti a farlo è il Triangolo del Wound Assessment. Questo strumento di valutazione ti aiuterà ad analizzare tutte le aree della lesione, tra cui:

  • il letto di lesione;
  • i bordi della lesione;
  • la cute perilesionale
  • il paziente e il suo contesto sociale

Valutare tutti questi fattori ti aiuterà a determinare la scelta di trattamento ottimale, migliorando così i risultati per il paziente.

 

Puoi leggere di più sul Triangolo del Wound Assessment qui.

Valutazione della cute perilesionale

I pazienticon ulcere degli arti inferiori presentano spesso problemi cutanei che interessano la cute perilesionale e quella della parte inferiore dell'arto (ad esempio macerazione, escoriazione e ipercheratosi).

 

Ecco perché è importante mantenere sana la cute intorno alla lesione trattando l'ambiente che la circonda. Seguire un regime strutturato di cura della cute e protocolli di gestione delle lesioni ti aiuterà a farlo.4

 

Segui questi quattro passi chiave per mantenere un ambiente sano per la cute:

  1. Pulire e preparare la cute
  2. Effettuare il debridement della lesione
  3. Trattare la cute perilesionale e circostante
  4. Scegliere la giusta medicazione

Nota bene: Quando rivolgersi a uno specialista?

Si dovrebbe considerare un rinvio se:

  • la lesione non si è ridotta di dimensioni dopo quattro settimane di trattamento;
  • la lesione non è guarita dopo 12 settimane di trattamento.4

 

Ricorda che:  

Si raccomanda di valutare tutti i pazienti con segni o sintomi clinici di patologia arteriosa o venosa. Questa valutazione ti aiuterà a identificare le aree di insufficienza arteriosa o venosa che potrebbero richiedere un rinvio.1,2

 

Come funziona la terapia compressiva

Perguarire un'ulcera venosa dell'arto inferiore, è necessario controllare l'edema, cioè la raccolta di liquidi nella lesione. Uno dei metodi principali per farlo è la terapia compressiva.

 

La terapia compressiva può essere avviata da sola o insieme alla terapia operativa.5 Usando la compressione per trattare una lesione dell'arto inferiore, in particolare se sono visibili segni di malattia venosa, sarà possibile prevenire lo sviluppo di un'ulcera.

Nella prossima sezione vedremo quali medicazioni funzionano meglio con la terapia compressiva.

Come scegliere la medicazione giusta per la lesione?

Una medicazione efficace dovrebbe:

  • proteggere la lesione;
  • gestire l'essudato in modo efficace;
  • essere adatta all'uso sotto terapia compressiva4

 

E' bene cercare una medicazione semplice e non aderente, cioè che non si attacchi alla lesione. La seguente tabella può aiutarti a scegliere una medicazione adatta ai diversi livelli di essudato della lesione.4

Affinché una medicazione possa essere utilizzata durante la terapia compressiva, deve essere in grado di trattenere l'umidità evitando perdite quando viene messa sotto pressione.4

Come capire se la medicazione funziona correttamente?

Quando si avvia la terapia compressiva si incontrano spesso livelli di essudato molto alti. Se la terapia funziona, i livelli di essudato diminuiranno. Questo grazie ad un miglioramento del flusso sanguigno, che risulta in una diminuizione della quantità del liquido e quindi dell'entità dell'infiammazione. Man mano che la lesione migliora, sarà necessario cambiare la medicazione di conseguenza.4

 

Ogni volta che si valuta la medicazione bisogna considerare:

  • Come va la performance della medicazione?
  • Qual è il livello di essudato? È necessario cambiare la medicazione più o meno frequentemente per assorbire l'attuale livello di essudato?

 

Ricorda che:  

Quando si decide quanto spesso cambiare la medicazione, si dovrebbe cercare di far coincidere il cambio della stessa con la frequenza del cambio della terapia compressiva.4

 

La medicazione sta svolgendo bene il suo compito se:4

  • mantiene un ambiente umido nella lesione riuscendo a gestire livelli diversi di essudato;
  • assorbe e trattiene il fluido quando usata sotto compressione;
  • si conforma al letto della lesione;
  • è confortevole per il paziente;
  • è ipoallergenica;
  • non è aderente (cioè, non si attacca al letto della lesione);
  • è atraumatica (cioè non danneggia il letto di lesione o la cute perilesionale quando viene rimossa).
Riferimenti
  1. Wounds UK (2019) Best Practice Statement: Addressing Complexities in the Management of Venous Leg Ulcers. London: Wounds UK. Available to download from: www.wounds-uk.com
  2. Waterloo Wellington Integrated Wound Care Program (2016). Evidence-Based Care for Arterial Leg Ulcers. Final May 5.
  3. Agale, S. V. (2013). Chronic Leg Ulcers: Epidemiology, Aetiopathogenesis, and Management. Hindawi Publishing Corporation. 1-10
  4. Harding K, et al. Simplifying venous leg ulcer management. Consensus recommendations. Wounds International 2015
  5. Poblete, H., Elias, S. (2009) Venous Ulcers: New Options in Treatment: Minimally Invasive Vein Surgery. Journal of the American College of Certified Wound Specialists 1, 12–19.