Cos'è una lesione?

Lacute è l'organo più accessibile del nostro corpo e, in quanto tale, è molto facile danneggiarla o ferirla.3 Quando ciò accade, il tessuto corporeo perde la sua continuità. Le cause possono essere diverse: un trauma, un'infezione, o qualche processo patologico come l'infiammazione.6  

Quando la cute viene ferita o danneggiata, si crea una lesione. Una volta che ciò accade, il corpo avvia immediatamente un processo di riparazione, ristabilendo l'integrità dei tessuti per ripristinare la funzione di barriera della cute.4   

Come guariscono le lesioni

La guarigionedelle lesioni è il processo fisiologico che il corpo utilizza per sostituire e ripristinare il tessuto danneggiato.1 Comporta una complessa interazione di eventi fisici, chimici e cellulari.   

Il corpo utilizza due meccanismi per guarire: 

  • rigenerazione dei tessuti;
  • riparazione dei tessuti.   

Vediamo meglio ogni meccanismo.

Rigenerazione dei tessuti

La rigenerazione dei tessuti avviene quando il corpo sostituisce il tessuto danneggiato replicando cellule identiche. Si tratta del metodo di guarigione ideale: il tessuto rigenerato ha la stessa funzione di prima e la cute mantiene l'aspetto originale. Sfortunatamente, il corpo può rigenerare solo alcuni tipi di cellule, come quelle epiteliali*.6   

 

Riparazione dei tessuti 

La riparazione dei tessuti avviene quando il corpo ripara il tessuto dermico o sottocutaneo danneggiato o distrutto. In questo caso tuttavia, il tessuto riparato perde la sua funzione specifica e la sua struttura originale. Si tratta di un processo più complicato che causa cicatrici e cambia l'aspetto della cute. 

La guarigione delle lesioni è ovviamente un processo molto complesso che segue una serie di fasi.2 Le vedremo tutte e quattro nella prossima sezione.

Le quattro fasi di guarigione delle lesioni

Fase1: emostasi

Quando una ferita danneggia i vasi sanguigni, la prima reazione del corpo è quella di fermare il flusso del sangue: un processo chiamato "emostasi". Il corpo attiva le piastrine e rilascia fattori di crescita, i quali avviano in seguito il processo di guarigione.6  

 

Fase 2: la risposta infiammatoria

La seconda fase si divide in una risposta infiammatoria precoce e una tardiva.7 

  • Nella risposta infiammatoria precoce, i neutrofili (un tipo di globuli bianchi) agiscono per un periodo che va dai due ai cinque giorni e svolgono un ruolo importante nel processo di guarigione. Essi eliminano i batteri locali, aiutando a rompere il tessuto morto, e rilasciano sostanze antimicrobiche attive e proteasi (un enzima che catalizza la proteolisi), le quali danno inizio al processo di debridement (cioè la rimozione del tessuto danneggiato).  
  • Nella risposta infiammatoria tardiva, che si attiva circa tre giorni dopo la comparsa della lesione, appaiono i monociti (un altro tipo di globuli bianchi). I monociti sono importanti perché si trasformano in macrofagi, ovvero grandi cellule che mangiano batteri, neutrofili morti e tessuti danneggiati. Essi secernono inoltre fattori di crescita come chemochine e citochine. I macrofagi giocano dunque un ruolo fondamentale nel processo di guarigione delle lesioni e nella lotta contro le infezioni. 

Lo sapevi?

La quantità di essudato, o fluido della lesione, aumenta durante la fase infiammatoria. Questo aiuta a pulire la ferita e a fornire un ambiente umido che favorisce la guarigione.11,12 Tuttavia, se una ferita inizia a produrre troppo essudato, il processo di guarigione può rallentare.12,13 Per saperne di più sull'essudato e su come gestirlo, leggi questo articolo 

Fase 3: proliferazione

Durante questa fase, i macrofagi producono una varietà di sostanze che inducono il corpo a generare nuovi tessuti e vasi sanguigni: un processo chiamato angiogenesi. Il nuovo tessuto riempie così il letto di lesione.6 Nella fase finale della proliferazione, i bordi della ferita iniziano lentamente a contrarsi e ad avvicinarsi. 

 

Fase 4: rimodellamento

Il rimodellamento inizia già nella fase di proliferazione e continua per un lungo periodo di tempo. Il collagene gioca un ruolo importante in questa fase del processo di guarigione, in quanto viene costantemente prodotto e rotto dal corpo umano. Ciò avviene per mantenere un equilibrio tra la necessità di resistenza alla trazione e il rimodellamento di nuovi tessuti. Tale equilibrio è ciò che determina la qualità e l'aspetto finale del tessuto cicatriziale.7   stages_of_healing 1046.png

Image 1: The four stages of wound healing 

Quanto tempo impiega una lesione a guarire?

Le lesionipossono essere divise in due categorielesioni: acute e croniche. Le lesioni acute si riparano rapidamente e con complicanze minime. Se una persona è sana, dovrebbero infatti guarire nell'arco di tre settimane. In questi casi, il rimodellamento avviene solitamente entro un anno circa.

Tuttavia, se una lesione rimane ferma ad una delle quattro fasi, potrebbe diventare di difficile guarigione o cronica14, rendendo più difficile la ricerca del giusto trattamento. Le ricerche dimostrano che un aspetto fondamentale per gestire efficacemente le ferite croniche risiede nella scelta della medicazione corretta.Tale scelta deve basarsi su una valutazione della lesione e del suo fluido, o essudato. 

Se stai trattando un paziente con una lesione cronica, il tuo obiettivo dovrebbe essere quello di scegliere una medicazione che aiuti a creare un ambiente di guarigione ottimale.

Una medicazione efficace dovrebbe:

  • conformarsi al letto di lesione;
  • avere proprietà antimicrobiche;
  • assorbire l'essudato in eccesso dal letto di lesione;
  • proteggere i bordi della ferita e la cute perilesionale;
  • mantenere un ambiente di guarigione umido;
  • essere comoda;
  • essere facile da gestire e da rimuovere per il paziente.
Riferimenti
  1. Greaves, N. D., Ashcroft, K. J., Baguneid, M., Bayat, A. (2013). Current understanding of molecular and cellular mechanisms in fibroplasia and angiogenesis during acute wound healing. Journal of Dermatological Science; 72: 206–217
  2. Sorg, H., Tilkorn, D. J., Hager, S., Hauser, J., Mirastschijski, U. (2017). Skin Wound Healing: An Update on the Current Knowledge and Concepts. European Surgical Research; 58: 81-84.
  3. Harper, D., Young, A., McNaught, C-E. (2014). The physiology of wound healing. Surgery; 32(9): 445-50.
  4. Flanagan, M. (2000). The physiology of wound healing. Journal of Wound Care. 9(6), 299-300.
  5. Oliveira Gonzalez, A. C., Costa, T. F., Araújo Andrade, Z., Medrado, A. R. A. P. (2016). Wound healing - A literature review. An Bras Dermatol. 91(5): 614-20.
  6. Martin, M. (2013). Chapter 3: Physiology of Wound Healing. In Flanagan M. (Editor), Wound Healing and Skin Integrity. Principles and Practice (pp. 33-51). West Sussex: John Wiley & Sons, Ltd
  7. Reinke, J. M., Sorg, H. (2012). Wound Repair and Regeneration. European Surgical Research. 49: 35–43.
  8. Diegelmann, R. F., Evans, M. C. (2004). Wound Healing: An Overview of acute, fibrotic and delayed healing. Frontiers in Bioscience. 9, 283-289
  9. European Wound Management Association (EWMA). (2004). Wound bed preparation in practice. London: MEP Ltd.
  10. Li, J., Chen, J., Kirsner R. (2007). Pathophysiology of acute wound healing. Clinical Dermatology. 25 (1) :9-18.
  11. Romanelli, M., Vowden, K., Weir, D. (2010). Exudate Management Made Easy. Wounds International. 1(2).
  12. Trengove, N., Stacey, M. C., Macauley, S., Bennett, N., Gibson, J., Burslem, F., Murphy, G., Schultz. G. (1999). Analysis of the acute and chronic wound environments: the role of proteases and their inhibitors. Wound Repair and Regeneration; 7: 442-452.
  13. Cutting, K. F. (2003). Wound exudate: composition and functions. British Journal in Community Nursing. 8(9):, 4-9.
  14. Orsted, H. L., Keast, D., Forest-Lalande, L., Françoise, M. (2011). Basic Principles of Wound Healing. Wound Care Canada. 9(2): 4-12.
  15. Dowsett et al. (2020). Closing the gap between the evidence and clinical practice – a consensus report on exudate management (11(3)) (def. exudate pooling)
  16. Snyder RJ Managing dead space: an overview. Podiatry Management. October 2005.